Oggi, nel corso di un convegno tenutosi presso la Camera di commercio di Bolzano, si è discusso degli aiuti pubblici alle imprese altoatesine. Sono stati presentati i risultati del nuovo rapporto dell’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano. Tre esperti ed esperte hanno poi approfondito l’argomento, anche dal punto di vista pratico.
Nell’immagine da sinistra a destra: Carlo Eugenio Baldi, Professore all’Università di Bologna; Nicola Riz e Luciano Partacini, IRE della Camera di commercio di Bolzano; Miriam Rieder, Amministratrice delegata di Förderfactory Srl; Georg Lun, Direttore dell’IRE della Camera di commercio di Bolzano; Antonio Accetturo, Professore universitario e Head of Economic Research della Banca d’Italia e Alfred Aberer, Segretario generale della Camera di commercio di Bolzano.
L’IRE ha analizzato le informazioni contenute nel Registro Nazionale Aiuti di Stato per mettere a fuoco l’evoluzione dei contributi alle imprese altoatesine nel quinquennio 2018-22. In questo periodo, alle imprese altoatesine sono stati concessi più di due miliardi di euro di contributi. Per l’economia altoatesina è stata sicuramente una spinta importante. Soprattutto nel periodo pandemico, i fondi pubblici hanno contribuito in modo significativo a garantire la continuità operativa di numerose aziende. Inoltre, le sovvenzioni pubbliche hanno avuto un ruolo chiave in quel lasso di tempo e sono state destinate, ad esempio, alla produzione di energie rinnovabili e all’internazionalizzazione.
Le diverse misure di aiuto differiscono significativamente per importi erogati e numero di beneficiari. Alcune sovvenzioni sono destinate a progetti specifici e prevedono importi elevati a favore di pochi operatori economici. Questa categoria include i contributi per gli investimenti in impianti di risalita, quelli per la produzione di energie rinnovabili e i contratti di sviluppo di Invitalia. Altre misure, invece, prevedono importi modesti per un numero molto elevato di aziende. Già prima della pandemia da Covid-19, quasi un quarto delle imprese beneficiarie ha ricevuto contributi fino a 1.000 euro, mentre quasi la metà al massimo 5.000 euro. Si tratta, ad esempio, di contributi per la formazione e le consulenze. Anche se questi finanziamenti di piccoli importi rappresentano solo l’uno percento circa dei fondi totali, dovrebbero comunque essere messi in discussione per evitare effetti di trascinamento, ma soprattutto per quanto riguarda i costi burocratici associati.
“Gli aiuti pubblici e la politica delle sovvenzioni sono fondamentali per la competitività. Per questo è importante che i contributi siano utilizzati in modo mirato e che le imprese dell’Alto Adige ne traggano benefici reali”, afferma Alfred Aberer, Segretario generale della Camera di commercio di Bolzano.
Antonio Accetturo, Professore universitario e Head of Economic Research della Banca d’Italia, ha illustrato l’efficacia degli aiuti di Stato. Ha confrontato, tra l’altro, gli aiuti di Stato italiani con quelli di altri Paesi europei e ha parlato del Disegno di Legge “DLL incentivi”.
Miriam Rieder, Amministratrice delegata di Förderfactory Srl, ha illustrato le opportunità e delle sfide che le aziende devono affrontare nel richiedere e rendicontare contributi a livello locale, nazionale ed europeo. L’esperienza dimostra che le domande di finanziamento sono associate a un onere burocratico elevato. Ciononostante, i contributi sono uno strumento importante per consentire alle aziende di svilupparsi e rimanere competitive.
Infine, Carlo Eugenio Baldi, Professore all’Università di Bologna, ha approfondito l’argomento dal punto di vista politico-economico. Ha già scritto diverse pubblicazioni sugli aiuti di Stato.
rapporto IRE 1.24 “Gli aiuti pubblici alle imprese commerciali altoatesine”